Corpus Artesia

ARTESIA (Archivio Testuale del Siciliano Antico) vuole essere un articolato strumento di studio sul siciliano medievale. Si tratta di un progetto sviluppato nel Dipartimento di Filologia Moderna, oggi Dipartimento di Scienze Umanistiche (DISUM), dell’Università di Catania, in concorso con il Centro di studi filologici e linguistici siciliani, su iniziativa di Mario Pagano e Margherita Spampinato.

Gli elementi costitutivi di ARTESIA sono la banca dati testuale Corpus ARTESIA e il Portale.

Con il Corpus (direttore Mario Pagano, vicedirettori Salvatore Arcidiacono e Ferdinando Raffele), allocato presso i server dell’OVI (Opera del Vocabolario Italiano) all’indirizzo http://artesia.ovi.cnr.it, si intendono porre le basi documentarie per la redazione di un Vocabolario del Siciliano Medievale (VSM). La banca dati rende accessibile all’interrogazione, con il programma GATTOWEB, oltre a una selezione di documenti, il corpus, filologicamente attendibile e annualmente aggiornato, dei testi letterari e paraletterari in volgare siciliano dalle prime attestazioni del XIV secolo sino alla prima metà del XVI, periodo in cui il siciliano è sostituito dal toscano come lingua dell’amministrazione e della comunicazione pubblica. Nella sua prima versione, pubblicata oltre che in rete anche in CD nel luglio 2008, il corpus era costituito da 103 testi; la versione attuale, aggiornata nel dicembre 2017, è costituita da 672 testi, per complessive 1.236.715 occorrenze e 73.209 forme. Fanno parte del Corpus, tra gli altri, tutti i testi editi nella “Collezione di testi siciliani dei secoli XIV e XV” del Centro di studi filologici e linguistici siciliani (www.csfls.it), testi pubblicati in diverse edizioni frutto anche dell’attività di ricerca svolta nell’Università di Catania e inediti accessibili, per il momento, solo in edizioni elettroniche espressamente approntate per ARTESIA, quali il volgarizzamento della Vita di S. Eustachio (SEustasiuXVP) e La ystoria di lu meraculu di la ymagini di lu Salvaturi (YmaginiSalvXVC). Inoltre, con gli aggiornamenti 2016 e 2017 sono stati indicizzati 368 documenti redatti a Malta tra il 1450 e il 1499: un ampliamento di prospettiva (che sarà sistematicamente praticato anche nei prossimi aggiornamenti), imposto dall’oggetto stesso, funzionale alla descrizione e alla storia del siciliano. Per garantire l’attendibilità del Corpus e anche incrementarne la servibilità linguistica, in alcuni casi si è intervenuti sulla punteggiatura, sulla paragrafematica, sulla segmentazione delle parole, sulle lezioni dei testi indicizzati, dandone sempre conto in apposite note di GATTO.

Il Portale (www.artesia.unict.it), avvalendosi di una struttura relazionale, fornisce di ogni autore e testo in volgare siciliano un’articolata presentazione, in modo da coniugare alle istanze della documentazione un approccio storico-critico che metta in evidenza i rapporti dei testi in volgare siciliano con la tradizione latina e con altre tradizioni testuali romanze (toscana, catalana, etc.).